"Refusi, frazioni e duplicati: il balletto dell'amministrazione a Sumirago"
- ventisette.info

- 3 ott
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Il DUP non convince, il bilancio ha refusi, le tasse restano alte. Ma la colpa, si sa, è sempre dei bambini che non nascono.

SUMIRAGO – Siamo ormai in quella fase della politica locale dove, tra una buca in strada e un tetto che perde, si cerca di convincere i cittadini che tutto va bene... solo con qualche svista qua e là. Anzi, con qualche “refuso”. Diciamolo: l’ultima seduta del consiglio comunale a Sumirago sembrava più un esame di riparazione per amministratori distratti che un momento di confronto sul futuro del paese. A rompere la monotonia ci ha pensato l’opposizione, con Stefano Romano (capogruppo di Meloni – Noi per Sumirago) in versione professore severo.
DUP: Documento Un Po’... Timido
Romano non ci gira intorno: il Documento Unico di Programmazione 2026–2028, così com’è stato presentato, avrebbe bisogno più di un correttore di bozze che di un revisore dei conti. "Un atto timido", dice lui. E se lo dice uno dell’opposizione, ci sta. Ma quando a notare nomi di altri comuni nel bilancio è lo stesso cittadino che magari ha appena finito di sistemare le infiltrazioni d'acqua in casa sua, forse qualcosa di vero c’è. Certo, i numeri "sono corretti", rassicura l’assessore Croci. E se lo dice lui, chi siamo noi per dubitarne. Ma nel dubbio, meglio non leggere troppo tra le righe.
La colpa? Dei bambini. O meglio, della loro assenza
La polemica si scalda sulla chiusura della scuola di Quinzano. Romano attacca, il sindaco Beccegato si difende con un tocco lirico: "Ma è colpa nostra se nascono pochi bambini?" Un momento toccante, degno quasi di una poesia civile. Peccato che nel frattempo le frazioni si svuotano, le scuole si accentrano e l’identità locale si polverizza lentamente, con buona pace di chi ancora crede che un Comune serva a rappresentare il territorio, non solo ad amministrarlo.
Uffici vuoti e luci spente (in tutti i sensi)
Se parliamo di presenza — quella del personale comunale — la situazione è tragicomica: 17 persone per gestire tutto. Un esercito... solo che mancano i soldati. E la luce in fondo al tunnel? Spenta pure quella: da anni, nessun incremento dei punti luce pubblici. Ma attenzione, perché la colpa non è dell’amministrazione: “se qualcuno vince un concorso non possiamo fermarlo”, spiega il sindaco. Una frase che da sola spiega lo spirito del tempo: lo Stato non si tocca, i cittadini si adattano.
Tasse al massimo. Ma con stile
E mentre il personale se ne va e le scuole chiudono, Imu e Irpef rimangono alle stelle. La promessa di abbassarle? Una bella intenzione. Ma, come dice l’assessore Croci, “la macchina comunale costa”. Certo, come dargli torto: mantenere in piedi una struttura che produce bilanci con nomi sbagliati richiede un certo sforzo.
La videosorveglianza c’è. Forse.
L’assessore Denti rassicura: la prima parte del progetto videosorveglianza è "attualmente operativa". Tradotto: qualcosa, da qualche parte, funziona. Peccato che i fondi ministeriali non siano arrivati perché — udite udite — c'è troppo poco crimine a Sumirago. Un Comune così sicuro che manco Roma sotto il Colosseo. Però almeno una colpa i cittadini ce l’hanno: invece di lamentarsi su Facebook, dovrebbero andare “dagli enti preposti”. L’amministrazione non ama le tastiere, si sa.
PGT, PNRR e altri acronimi per confondere le acque
Il Piano di Governo del Territorio? È del 2011. Ma tranquilli, verrà aggiornato. Non stravolto, aggiornato. Nel frattempo, si parla di bandi, fondi, GSE, tetti da coprire, linee guida da redigere. Insomma, una meravigliosa sinfonia burocratica che ci ricorda quanto la politica locale sappia essere creativa... nel linguaggio, se non nelle soluzioni.
CONCLUSIONE
A Sumirago, la situazione è sotto controllo. O meglio: sotto parole. Perché se c’è una cosa che questa amministrazione sa fare bene, è il galleggiamento retorico: si parla tanto, si promette piano, si corregge dopo. La sostanza? Quella, forse, arriverà col prossimo DUP. Se ci ricordiamo di scrivere il nome giusto del Comune.




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