Ex Lazzaroni: quando la voglia di ballare si scontra con la legge
- ventisette.info

- 24 nov
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Uboldo, notte fonda. Una vecchia fabbrica che profuma di biscotti dimenticati diventa per poche ore il tempio di un rave improvvisato. Circa 250 giovani hanno deciso che l’ex Lazzaroni era il posto giusto per far vibrare bassi e casse fino all’alba. Lo spettacolo? Caos controllato: luci, musica e corpi che si muovono tra muri scrostati. Il problema? Nessuno ha chiesto il permesso. Nessuno ha messo in conto sicurezza, vie d’uscita, o il traffico sulla statale che è stato costretto a fare lo slalom tra sciami di giovani in cammino.

Sì, tutto è finito senza incidenti gravi, ma questo non trasforma la scelta in innocua. Questi spazi non sono palcoscenici gratuiti: possono essere pericolosi, e la loro occupazione senza regole è illegale. Non basta il divertimento per cancellare i rischi reali: infortuni, scontri con le auto, problemi per i residenti, e sì, anche la possibilità concreta di conseguenze legali.
Un anno fa era già successo, eppure la storia non insegna? Ogni rave “autogestito” lascia dietro di sé più dubbi che ricordi: chi paga se succede qualcosa? Chi tutela chi è lì dentro? Il divertimento non dovrebbe mai essere al costo della sicurezza o del rispetto delle regole.
Insomma, la musica può aspettare. Gli spazi abbandonati meritano rispetto. E ballare… beh, si può fare in modi che non rischiano di trasformare una notte di musica in un incidente annunciato.




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