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A Ferno cambia la voce del Consiglio: Cassinerio saluta, Calzone scalda i motori

  • Immagine del redattore: ventisette.info
    ventisette.info
  • 23 set
  • Tempo di lettura: 2 min

C'è un detto, dalle nostre parti, che suona più o meno così: “Le dimissioni sono sempre personali, finché non diventano politiche.” E a Ferno, qualcosa inizia a odorare di quelle situazioni che si vogliono spegnere in fretta, ma che sotto sotto continuano a bruciare.


A Ferno cambia la voce del Consiglio: Cassinerio saluta, Calzone scalda i motori

La notizia è semplice solo in apparenza: Pierangela Cassinerio, presidente del consiglio comunale di Ferno, si è dimessa. Così, da un giorno all’altro, con un bel fiocco sopra: “motivi strettamente personali”. Fine della storia? Non proprio.


Una colonna che si sfila in silenzio

Cassinerio non era una qualunque. Era una fedelissima del sindaco Sarah Foti, una di quelle che la campagna elettorale se l’è fatta con lo zaino in spalla e gli scarponi ai piedi, mica da poltrona e comunicato stampa.


Premiata (giustamente) con una delle posizioni più visibili in Comune, ha retto l’aula con l’impostazione della maestra vecchio stile – quelle che non si discutono e, anzi, si ringraziano. E infatti, anche la Foti si è spesa in un ringraziamento pubblico “da parte della comunità”. Tono commosso, parole sincere. Tutto molto istituzionale. Tutto molto controllato.


Ma quando una pedina così vicina alla regia decide di farsi da parte, senza polemiche né scossoni, un dubbio resta: se se ne vanno i fedeli, chi resta a fare da scudo?


Calzone in pole: gioventù, maggioranza e continuità (si spera)

Chi prenderà il testimone? In pole position c’è Greta Calzone, vice già attiva nelle ultime sedute e volto fresco della maggioranza “Un’idea per Ferno”. Giovane, preparata, sicuramente più "smart" e meno dritta a 90° gradi come l’austerità istituzionale di chi l’ha preceduta.


Calzone dovrebbe essere il nome proposto ufficialmente nel prossimo consiglio comunale, e sarebbe un segnale di continuità. O almeno, questa è l’intenzione. Perché se c’è una cosa che la politica insegna – anche nei piccoli comuni – è che il potere è questione di equilibrio, e ogni passo falso si paga con gli interessi.


Più che una sostituzione, un test per la maggioranza

Dunque, non si tratta solo di cambiare chi tiene il microfono in aula. Si tratta di capire se la squadra del sindaco Foti tiene davvero, se l’equilibrio interno è saldo o se – come spesso accade in certe maggioranze “civiche” ma molto orientate – iniziano a intravedersi le prime crepe.


E magari, nel futuro, una piccola dimissione oggi sarà vista come il primo segnale di un cambiamento più grande.


Cassinerio, tra stile e discrezione

Un plauso va comunque fatto alla Cassinerio, per la compostezza e il silenzio. In un’epoca in cui anche chi cambia ufficio si lancia in post strappalacrime su LinkedIn, lei lascia il suo incarico con dignità, senza cercare lo scontro né la visibilità.


Forse anche questo è un segnale: quando escono in silenzio le persone serie, entrano in scena i personaggi. E non sempre è un bene.

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