ZTL a Luino: la città che voleva essere Milano, ma è ancora Luino
- ventisette.info

- 14 ott
- Tempo di lettura: 2 min
C’è una cosa che Luino ha in comune con le grandi metropoli europee: le idee confuse su come si gestisce una città. A quanto pare, l’amministrazione comunale ha deciso che il Villaggio Menotti è diventato improvvisamente il nuovo Quadrilatero della moda – e quindi via le auto, avanti i varchi ZTL, come se in zona ci fosse il Duomo dietro l’angolo e i turisti in calzoncini che scattano selfie davanti alla scuola media.

Quattro varchi. Sì, quattro. Per un quartiere che ha più pini che pedoni. E tutto senza aver nemmeno chiesto ai residenti se, magari, avessero un’opinione al riguardo. Ma d’altronde, nel 2025, consultare i cittadini è una roba da democrazie stanche. O peggio: da populisti. Qui si va dritti per la linea smart. Se non capite il piano, è solo perché siete rimasti indietro, cari contribuenti col cappello in mano.
Un residente storico, che vive nel quartiere da più di mezzo secolo (cioè da prima che esistessero le ZTL, le app di mobilità, e l’ossessione per la sicurezza percepita), ha avuto l’ardire di sollevare qualche dubbio. Ha scritto una lettera – quella roba vecchia stile Prima Repubblica, in cui si usano parole e non post su Facebook – per dire che, forse, chi ha pensato questa cosa non ha ben chiaro dove si trovi Via Menotti. O meglio: l’ha vista col drone, ma non ci ha mai messo piede.
Ecco cosa dice, in soldoni: l’idea è sproporzionata, costosa, non condivisa e neppure necessaria. Ma vuoi mettere la soddisfazione di mettere quattro varchi elettronici e far vedere che anche Luino "fa le cose moderne"? Poco importa se la gente poi gira in tondo come criceti per trovare parcheggio. L’importante è l’immagine. Quella bella patina green-smart-europea che tanto piace ai burocrati da tastiera.
Il cittadino propone una soluzione concreta: senso unico su Via Menotti. Più parcheggi, meno traffico, risparmio economico. Ma si sa, il senso unico non fa notizia, non ci fai il post con l’hashtag #SmartLuino e non tagghi l’assessore alla mobilità sostenibile mentre taglia il nastro.
E poi vuoi mettere la soddisfazione di mettere le multe agli stessi residenti che pagano l’IMU? Quello sì che è urbanismo partecipato: partecipi al pagamento, ma non alle decisioni.
Sarebbe bello pensare che tutto questo sia frutto di una visione a lungo termine. Ma qui la visione è corta, cortissima. È quella del semaforo. Rosso per chi ci vive. Verde per chi comanda.
Benvenuti nella nuova Luino: piccola, controllata, e sempre meno libera. Ma con varchi eleganti, si capisce.




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