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Viale Boccaccio: l’incrocio che fa tremare la politica

  • Immagine del redattore: ventisette.info
    ventisette.info
  • 3 nov
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 4 nov


A Borsano c’è un incrocio che fa più rumore di un consiglio comunale intero. No, non stiamo parlando di una nuova legge o di tasse improbabili, ma del varco tra Viale Boccaccio e via Cardinal Ferrari. Chi l’avrebbe detto che un semaforo potesse diventare protagonista politica?


Viale Boccaccio: l’incrocio che fa tremare la politica

Eppure, eccoci qui. I residenti hanno detto “basta”, raccolto firme e organizzato un sit-in. E indovinate chi si è unito alla protesta? Orazio Tallarida, consigliere di Fratelli d’Italia, borsanese doc, con la penna pronta a firmare la petizione. Sì, avete letto bene: un membro della maggioranza che sceglie il buon senso invece dei comunicati ufficiali.


La sua logica è semplice. Chiudere il varco significherebbe far fare chilometri extra ogni giorno a chi abita lì. Semaforo funzionante + varco utile = nessun motivo per fare la guerra civile del traffico. Tallarida non critica nessuno, segnala solo che forse consultare chi vive in zona non è un’idea così folle.


Intanto, il resto della politica locale è più teatrale. Alcuni colleghi urlano via stampa, altri minacciano ricorsi, ma Tallarida mantiene un profilo pacato: niente polemiche personali, solo pragmatismo. Tradotto: “Chiudere il varco? Davvero?”


Il messaggio è chiaro: a volte la maggioranza non è un blocco monolitico. A volte c’è chi, con una semplice firma, si schiera dalla parte dei cittadini, e non dei regolamenti a prescindere.


In pratica, a Borsano abbiamo scoperto due cose:

  1. Un semaforo può essere più politico di un dibattito in aula.

  2. La logica può ancora vincere sulla burocrazia… se qualcuno ha il coraggio di firmare.


Resta da vedere se il varco resterà aperto. Ma nel frattempo, il consiglio comunale ha imparato una lezione: mai sottovalutare un incrocio. Mai.

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