Toc Toc, Sveglia! Rissa da Film a Luino: Machete, Feriti e Chiacchiere a Vuoto
- ventisette.info

- 6 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Domenica notte a Luino, piazza Libertà si è trasformata in un ring degno di un film d’azione con protagonisti poco raccomandabili e un machete da fare invidia a un vero Indiana Jones. Due giovani italiani feriti con coltelli e, per completare il quadro, tre ragazzi nordafricani fermati dai carabinieri, mentre la città cerca ancora di capire cosa diamine sia successo davvero.

La scena? Cinque ragazzi – due italiani, tre nordafricani – che passano dal confronto verbale alla rissa vera e propria, con tanto di armi bianche. No, non è la trama di un telefilm, ma la realtà delle nostre piazze, che sembra più un “brutto remake” di una notte qualunque in città. E sì, la ferita più grave è quella al braccio di un giovane italiano, che ora dovrà passare dal pronto soccorso a un intervento chirurgico.
Ma attenzione: la notizia non finisce qui. La sera stessa, non lontano da Luino, a Varese un’altra aggressione ricorda che non si tratta di un caso isolato. Una notte in cui le nostre piazze sembrano avere più tensione di una finale di Champions League, ma senza i cori e le feste.
A prendere la parola è l’onorevole Andrea Pellicini di Fratelli d’Italia, che, giustamente, invita tutti a “mettere in campo più controlli” e a far sì che le forze dell’ordine e la polizia locale facciano il loro dovere senza mezze misure. Perché il problema è chiaro: non si tratta solo di “bravi ragazzi” che hanno un brutto momento, ma di situazioni in cui la sicurezza sembra un optional. Piazza Libertà, luogo simbolo di Luino, è diventata una specie di “terra di nessuno” nelle serate del weekend, con spacciatori e gente armata che passeggiano come se niente fosse.
Sottigliezze? No, grazie. Qui non serve andare a cercare chissà quali scuse o giustificazioni. Serve solo un po’ di buon senso, e soprattutto, un’azione decisa che non lasci spazio all’improvvisazione. Basta chiacchiere da bar, basta lavarsi le mani: chi ha responsabilità deve farsi sentire, e farlo in fretta.
Perché a chi si domanda se sia “questione di cultura” o di “giovani in cerca di emozioni”, noi diciamo solo: meno sentimentalismi, più fatti. Luino e Varese sono solo due esempi di un problema che, se non fermato, rischia di diventare la norma nelle nostre città.
Quindi, caro lettore, la prossima volta che ti chiedi “ma che succede nelle nostre piazze?”, ricorda che la risposta non è nei titoli sensazionalistici o nelle scuse politicamente corrette. È nel fare quello che si deve, prima che qualcuno si faccia davvero male, e non solo metaforicamente.
Toc toc, sveglia!




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