Quando il Furto Finisce Male (per te, non per il commesso): il 22enne di Gallarate che ha scoperto il lato duro della legge

C’è chi fa shopping e chi fa… “shopping estremo”. A Gallarate, un giovane di 22 anni ha deciso di testare i limiti del fai-da-te criminale e, spoiler alert, non è finita bene.

La scena: un negozio di vestiti qualsiasi, pomeriggio tardi, cuscini espositivi come compagni di crimine. Il nostro protagonista tenta di fare il colpo del secolo: nascondere una placca antitaccheggio in un morbido cuscino.

Sì, proprio come nei film, ma senza la colonna sonora epica.

Poi arriva l’imprevisto: un dipendente nota il trucco. “Fermati!”, urla. Il 22enne, evidentemente allergico ai consigli, reagisce come nei peggiori thriller d’azione da un euro: un pugno in pieno volto. Naso rotto, morale della storia? Non si diventa eroi picchiando chi ti sorveglia.

Fortunatamente per il negozio, la sicurezza c’era e ha fatto il suo lavoro: trattieni il giovane e chiama i rinforzi. Gli agenti arrivano, perquisiscono il ladro e scoprono un piccolo arsenale da aspirante Houdini: un tronchesino e un dispositivo magnetico, strumenti di precisione per chi vuole ignorare le barriere antitaccheggio.

Il finale? Da manuale. Arresto in flagranza, processo per direttissima e una condanna a un anno con multa di 260 euro. Sospensione condizionale, perché sì, siamo in Italia e la legge è un po’… generosa, diciamo. Ma lezioni di vita? Infinite.

Il punto è questo: se pensavi che rubare fosse un gioco da ragazzi, ricordati del piccolo dettaglio chiamato “dipendente con naso fragile e senso del dovere”. A volte il destino ti aspetta proprio fuori dalla porta del negozio.

E il nostro giovane ladro? Beh, ora ha tutto il tempo per riflettere sulle sue scelte. Magari anche imparare a fare shopping… senza violenza.