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Via Beltempo, parcheggio fantasma e burocrazia creativa

  • Immagine del redattore: ventisette.info
    ventisette.info
  • 13 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Immaginate una piccola città lacustre, circondata da montagne, con una scuola, dei genitori, dei bambini e… nessun posto dove parcheggiare. Sembra l’inizio di una barzelletta, ma è la realtà quotidiana a Creva, frazione di Luino, dove il parcheggio di via Beltempo è diventato leggenda urbana, seconda solo all’araba fenice e all'efficienza amministrativa.


Via Beltempo, parcheggio fantasma e burocrazia creativa

Approvato nel 2021 – quando ancora si facevano i selfie con la mascherina sotto il mento – il progetto del parcheggio giace immobile come certi burocrati in pausa caffè. Nessun lavoro avviato. Nessuna ruspa in vista. Nessun rumore di progresso, solo l’eco di promesse e dichiarazioni vaghe.


Il consigliere Furio Artoni, di “Azione civica per Luino e frazioni”, ha avuto l’ardire – sì, in tempi come questi serve coraggio – di riportare la questione in consiglio comunale, facendo notare che “le scuole sono iniziate”. Un’osservazione fin troppo logica per non risultare fastidiosa in certi ambienti.


“Sarebbe importante capire se la realizzazione è prevista e in quali tempi,” ha detto Artoni. Tradotto: c’è un piano o ci stiamo raccontando favole urbanistiche?


La risposta dell’assessore Porfiri è stata un capolavoro di diplomazia attendista. Il progetto? Esiste, ma non esiste. È dentro un “piano attuativo” (per chi non parla il burocratese: un contenitore di idee che talvolta si materializzano, ma spesso no), e siamo in attesa che il privato proprietario dell’area si svegli dal letargo immobiliare. Senza di lui, niente parcheggio.


Il sindaco Bianchi ha rincarato la dose di complessità: il piano comprende “altre opere pubbliche” e si sta studiando “come integrarle” per “ottimizzare le risorse”. Una frase che, nel tempo che ci mette a essere pronunciata, potrebbe far retrocedere un qualsiasi cantiere di altri sei mesi.


In sintesi? Tutto fermo. Ma con stile.


Il fascino discreto dell'immobilismo

La vicenda del parcheggio di via Beltempo è l’esempio perfetto di quella strana sindrome che affligge molte amministrazioni: la paralisi da pianificazione. Si studia, si valuta, si rimanda. Il tempo passa, le necessità aumentano, ma l’apparato resta incantato nel balletto del “faremo, vedremo, verificheremo”.


Nel frattempo, i genitori parcheggiano in tripla fila, i bambini fanno slalom tra le auto, e i cittadini si chiedono se serva un miracolo, un investitore saudita o una giunta con un po’ più di concretezza per vedere due strisce bianche e un cartello “P” piantato nel terreno.


Una piccola proposta (di buon senso)

Forse, senza voler dire cose troppo rivoluzionarie, si potrebbe semplicemente... costruire il parcheggio. Magari cominciando da quel che si può fare, senza aspettare l’allineamento dei pianeti o il via libera di un privato che sembra più latitante di un funzionario il venerdì pomeriggio.


Perché a volte, più che grandi piani integrati e visioni urbane futuristiche, servono marciapiedi fatti bene, parcheggi dove servono, e amministratori che non abbiano paura di dire “partiamo”.


Nel frattempo, a Creva, il parcheggio resta una promessa. E noi, spettatori disillusi ma non rassegnati, aspettiamo. Magari con il motore acceso e le quattro frecce.

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