Olgiate Olona e la sicurezza: tra attese infinite e amministratori in letargo
- ventisette.info

- 23 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Olgiate Olona, provincia di Varese. Un posto dove un tempo sicurezza e ordine erano la normalità. Ma a leggere le ultime vicende locali, sembra di assistere a un episodio tragicomico che non fa ridere nessuno. Perché qui la sicurezza non è più un diritto, ma una chimera da inseguire tra buche, tombini aperti e lampadine spente da mesi.

Sei mesi per sistemare una ciclabile e un guard rail danneggiati da un incidente. Tre mesi per cambiare qualche lampadina che rendeva una zona commerciale un set degno di un film horror. Nel frattempo, il palazzetto dello sport si trasforma in una piscina e un povero cane rischia di farsi sette metri di volo nel pozzo di un tombino dimenticato aperto. E se fosse stato un bambino? Immaginate lo scenario.
Ora, non è colpa solo degli amministratori di Olgiate, certo. Undici anni di governo nazionale a guida “illuminata” hanno fatto saltare il banco della sicurezza, portandoci in questo pantano di inefficienza e trascuratezza. Però, ed è un però pesante come un macigno, che cosa si fa a livello locale? Si aspetta. Si lascia che i problemi si accumulino, si ignorano le segnalazioni, ci si indigna – non per risolvere, ma per il fastidio che provocano le proteste sui social. La solita sceneggiata all’italiana.
Ecco la verità che pochi hanno il coraggio di dire: la sicurezza non può aspettare. Non è un optional che si attiva quando fa comodo o quando i giornali iniziano a scrivere. È un diritto fondamentale, e ogni ritardo è un fallimento politico e civile. Siamo stanchi di promesse vuote e passività da amministratori in letargo.
Olgiatese, sveglia! Se vogliamo tornare a vivere in una comunità civile, bisogna smettere di aspettare che “qualcuno” si svegli dal torpore. Serve coraggio, senso del dovere e soprattutto decisioni rapide e concrete. Perché la sicurezza, anche quella delle nostre strade e dei nostri quartieri, non può essere sacrificata sull’altare della burocrazia e dell’indifferenza.
È ora di tirare fuori le palle, prima che il prossimo incidente diventi una tragedia annunciata.




Commenti