Malnate diventa la Silicon Valley dei Deejay: dai banchi alla console
- ventisette.info

- 11 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Chi l’avrebbe mai detto? Nella tranquilla Malnate, famosa più per le sue vie residenziali e i supermercati ben forniti che per le discoteche, la scuola pubblica ha deciso di fare un salto nel futuro: trasformare gli studenti in piccoli maestri della console. Non si parla di teoria polverosa, ma di vera pratica, mani sui piatti e orecchio fino, sotto la guida di chi in Lombardia e in Canton Ticino ha già insegnato a far ballare le masse: Massimiliano Malnati, alias “MasterMax Deejay”.

Non è solo una novità italiana: è una rivoluzione silenziosa. Perché mentre altrove i ragazzi si limitano a scrollare social e a collezionare certificati inutili, a Malnate imparano che dietro un mix c’è tecnica, studio e – chi l’avrebbe mai detto – disciplina. Accostare la console allo strumento musicale? Un’idea che fa storcere il naso a qualcuno, ma che in realtà ha più senso di tanti programmi scolastici dove la pratica è spesso un optional.
Il preside Santo D’Angelo sembra entusiasta: il corso non serve solo a far girare vinili digitali, ma a riavvicinare i giovani a uno spazio sociale dimenticato, la discoteca, dove la musica non è solo rumore, ma linguaggio universale e passione concreta. Qui la scuola smette di essere un recinto di nozioni e diventa laboratorio: un luogo dove curiosità, talento e tecnologia non litigano tra loro, ma convivono, e dove il futuro potrebbe suonare davvero bene.
Insomma, da Malnate parte un messaggio chiaro: la scuola pubblica può sorprendere, insegnare qualcosa di utile e, perché no, trasformare una passione in competenza. La console diventa così il nuovo banco di scuola, e i deejay i nuovi eroi locali. Chi lo avrebbe mai detto?




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