Gallarate, quattro eroi del weekend tentano il furto del secolo (da 600 euro)
- ventisette.info

- 30 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Certe storie sembrano scritte da un autore di commedie che si è stufato della logica. Gallarate, ore 23.30: quattro professionisti del rischio — tre uomini e una donna, tutti con curriculum giudiziario aggiornato — decidono di sfidare il capitalismo partendo dal reparto offerte del supermercato.

Obiettivo: un bottino da 600 euro.
Modus operandi: togliere le placche antitaccheggio come in un film d’azione da discount, riempire i borsoni e oltrepassare le casse con la naturalezza di chi ha appena pagato col sorriso.
Peccato che i sorrisi, quella sera, fossero solo quelli delle telecamere.
La sicurezza li nota, chiama la Polizia, e in pochi minuti arriva la Volante. Fine della carriera. Mentre i tre “operativi” vengono beccati con la refurtiva, il quarto, il genio logistico del gruppo, tenta di scappare in auto. Dopo un breve inseguimento — roba da Fast & Furious versione Varese — viene trovato con una tenaglia, un coltello a serramanico e zero dignità residua.
Risultato: quattro arresti, merce recuperata, e una lezione gratis su come non si diventa fuorilegge in Italia.
L’Italia del “ma sì, proviamo”
La banda è composta da cittadini italiani, residenti nella provincia, e con precedenti specifici. Tradotto: gente che non ha imparato nulla né dalle esperienze passate né dal telegiornale delle 20.
È l’Italia del “ma sì, proviamo”, quella che confonde la libertà con la furbizia, la necessità con la scusa, e l’illegalità con l’avventura.
Poi, quando arriva la Polizia, ci si indigna pure.
Eppure, qualcosa funziona
In un Paese dove il furto sotto i 600 euro rischia di finire archiviato come “sbadataggine commerciale”, fa piacere scoprire che qualcuno reagisce: il vigilante che non chiude un occhio, gli agenti che intervengono, e la macchina dello Stato che — miracolo — funziona ancora.
È un piccolo segno di civiltà in un’Italia che troppo spesso perdona tutto, tranne la serietà.
Perché sì, rubare è sempre sbagliato. Anche se lo fai con lo stile di chi pensa di essere Robin Hood al reparto detergenti.




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