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🔥 Cipollino non molla la carne – Busto Arsizio risorge a fuoco lento con “El Parrillero”

  • Immagine del redattore: ventisette.info
    ventisette.info
  • 8 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Diciamolo: c’è modo e modo di fare un ritorno in scena. Si può rientrare in punta di piedi, con la mano sul cuore e lo sguardo umile. Oppure si può fare come “El Parrillero” di via Ponchielli, che riapre le porte dopo sei mesi di silenzio e fumo – letteralmente – con un brindisi, una grigliata e un Cipollino in prima fila. E no, non è una metafora.


Cipollino non molla la carne – Busto Arsizio risorge a fuoco lento con “El Parrillero”

Sì, lui. Il mito. L’uomo, la leggenda, l’icona del panettone italico: Massimo Boldi. Che da habitué del locale (sì, pare che la garra charrua scorra più veloce delle battute a raffica), non ha perso l’appuntamento con la rinascita ufficiale del ristorante uruguayano più chiacchierato della provincia. Se c’è da soffiare su una candelina, Boldi c’è. Soprattutto se sopra c'è una bistecca da mezzo chilo.


"Vamo arriba" – e che la ciccia sia con voi

Sei mesi fa il tetto ha deciso di... evaporare. O prendere una pausa di riflessione. Ma invece di piangere sulle braci spente, lo staff capitanato da Gerardo Pappacena ha fatto quello che ogni vero uruguaiano con un ristorante in Italia dovrebbe fare: ha serrato i ranghi, ha sistemato tutto, ha rinnovato la carta dei vini (già che c'erano, eh) e ha aspettato il momento giusto per rimettere la carne sul fuoco. Letteralmente.


E il momento è arrivato. TripAdvisor l’ha notato: Traveller’s Choice, per dirla con l’accento di chi sa usare le pinze da BBQ come un bisturi. Solo il 10% dei ristoranti possono vantare lo stesso premio. E qui si parla di impatto memorabile sui visitatori. Sì, anche quelli con la giacca unta di chimichurri e il selfie con Boldi in loop su Instagram.


Riaprire è stato più complicato che aprire, dicono

E noi ci crediamo. Perché quando il soffitto ti saluta senza nemmeno lasciarti un biglietto, devi ricominciare da zero. Ma con una clientela affezionata e un paio di ospiti VIP sempre pronti a mordere (la vita e l’asado), “El Parrillero” ha ricominciato come si deve.


Non solo Boldi – che ormai ha una sedia col nome inciso, presumibilmente con uno scalpello e una risata – ma anche Alessandro Florenzi, ora volto Sky e ancora capace di dribblare tra un piatto e l’altro, e Armando Izzo, che del Monza ama non solo la difesa, ma anche la picanha.


Conclusione (ma col fuoco ancora acceso)

Busto Arsizio, mai così caliente.Un tetto nuovo, una carta dei vini rinfrescata, e lo spirito (più che l’arrosto) che arde di nuovo. “El Parrillero” non è solo un ristorante: è un microcosmo dove le bistecche hanno accento sudamericano, ma l’anima è un curioso mix di milanesità, fumo e folclore televisivo anni ’90.


E se per caso vi state chiedendo “ma davvero c’è ancora Massimo Boldi?”

La risposta è sì. È lì. È sempre stato lì. Forse ci dorme anche.


E francamente, non vorremmo che fosse altrimenti.

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