🎬 Cinelandia Park Gallarate
- CantaGallo

- 24 set
- Tempo di lettura: 2 min
📍 Viale Lombardia, 51 – Gallarate (VA)💬 Recensione anonima ma molto, molto onesta.
Benvenuti a Cinelandia Park Gallarate, dove il sogno del cinema VIP si scontra frontalmente con la realtà della gomma da masticare incollata al pavimento e dei dipendenti che sembrano più impegnati a fissare il vuoto cosmico dei loro telefoni che a gestire un’attività pubblica.

Partiamo dall’inizio, anzi dal telefono: inesistente. Non perché non ci sia, ma perché chiamarlo è come cercare di contattare la NASA con un citofono rotto. Zero risposte, nemmeno un cenno di vita. Volevi prenotare un posto VIP? Illuso. L’opzione online è misteriosamente assente o inceppata come una vecchia VHS. Non si sa. Nessuno risponde. Nessuno spiega. Benvenuti nella nebbia.
Ma andiamo avanti, perché il viaggio è lungo. Una volta dentro, la situazione non migliora. L’area giochi per bambini – teoricamente un posto magico – sembra piuttosto il set abbandonato di un horror ambientato in un fast food degli anni ’90. Polvere ovunque, rifiuti gettati a caso, e una gomma da masticare sul pavimento che grida "io sono qui dal 2017".
E poi c’è il bar. O, come piace chiamarlo a noi: "La saga dell’attesa". 21 euro per due fette di pizza e patatine – un prezzo che farebbe impallidire anche Gordon Ramsay – e un servizio che si muove con la velocità di un bradipo stanco. Alla fine, la cena arriva quando il film è già iniziato, quindi ti tocca mangiare al buio, in sala, cercando di non rovesciare il ketchup sul vicino. Glamour? No. Ridicolo? Abbastanza.
Il personale? Presente fisicamente, ma spiritualmente disperso in qualche feed di Instagram. Al richiamo del cliente rispondono con un’alzata di spalle e una calma zen che sfiora il sospetto. Forse è tutto parte di una performance artistica, ma a noi è sembrata solo una pessima gestione.
Il verdetto di Cantagallo:
👎 Da rivedere. Urgentemente.
Il cinema è un’esperienza. Qui, purtroppo, è stata una via crucis. E non VIP.
Se Cinelandia vuole davvero proporsi come "Park", dovrebbe forse iniziare a gestirlo come tale: con attenzione, presenza e un po’ di cura in più. La gente paga. E, sorpresa: si aspetta qualcosa in cambio.




Commenti