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A Luino arriva la rivoluzione urbana: ZTL, semafori e sicurezza. Ma il traffico è davvero il problema?

  • Immagine del redattore: ventisette.info
    ventisette.info
  • 7 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

Per 365mila euro, la città si prepara a diventare più "vivibile". Ma tra divieti, luci e buoni propositi, viene da chiedersi: è questo il futuro che vogliamo?


A Luino arriva la rivoluzione urbana: ZTL, semafori e sicurezza. Ma il traffico è davvero il problema?

Benvenuti a Luino 2.0, dove la parola d’ordine è “limitare”. Limitare il traffico, limitare l’accesso, limitare la libertà di muoversi in centro senza sentirsi un ladro in fuga.


Sì, perché la notizia è di quelle che scaldano il cuore di ogni pianificatore urbano con l’anima da burocrate: due nuove ZTL, sette attraversamenti pedonali illuminati e due impianti semaforici stanno per fare il loro ingresso trionfale nella vita quotidiana dei cittadini luinesi. Il tutto alla modica cifra di 365mila euro. Già sentite il profumo di efficienza nordica? No? Nemmeno noi.


ZTL: Zona a Traffico (e Libertà) Limitato

Nel centro storico e al Villaggio Menotti arriveranno dunque i varchi, le telecamere e – immaginatevelo con un po’ di poesia – un’aria più pulita. Questo, almeno, sulla carta. Perché nella pratica, a rimanere “pulita” sarà soprattutto la coscienza dell’amministrazione, mentre i residenti iniziano a fare i conti con l’ennesimo divieto camuffato da progresso.


Nel centro storico i varchi saranno ben tre, come i Re Magi, ma portano in dono sanzioni più che mirra. Mentre al Villaggio Menotti, complice la presenza di due istituti scolastici, la sicurezza stradale diventa il grimaldello perfetto per giustificare altri quattro varchi. Un po’ come dire: “Lo facciamo per i bambini”, che fa sempre breccia, anche se poi i bambini, per andare a scuola, dovranno farsi portare in macchina fin dove si può, e poi proseguire a piedi tra gli sbuffi dei genitori.


Semafori e attraversamenti: il futuro è rosso

E poi via con i semafori. Due, per essere precisi. Uno a Voldomino, uno all’incrocio tra via Lugano, via Menotti e via Carnella. Finalmente, potremmo dire, ci sarà un semaforo dove fermarsi a riflettere sulle grandi domande della vita. Tipo: “Ma davvero questa è la priorità?”


La sicurezza, sia chiaro, è sacrosanta. Ma il concetto di prevenzione a colpi di semaforo e attraversamento illuminato comincia ad avere un vago retrogusto di controllo, più che di tutela. Perché illuminare un passaggio pedonale è nobile, ma magari occuparsi della manutenzione stradale, della segnaletica chiara, o del decoro urbano sarebbe stato altrettanto efficace. E forse, meno ideologico.


Un piano per pochi, pagato da tutti

Ciò che colpisce – ma senza sorprendere – è l’ennesima trasformazione urbana che parte dall’alto, pensata secondo le logiche di un’urbanistica “gentile”, che però spesso è gentile solo con i turisti, mentre con i residenti ha il tatto di un postino in ritardo.


La retorica della valorizzazione turistica ormai la conosciamo a memoria: “Rilanciare il centro storico, renderlo più attrattivo, pedonalizzare per vivere meglio”. Tutto bellissimo, certo. Finché non ci si accorge che, intanto, i negozi chiudono, i parcheggi spariscono e le persone reali – quelle che pagano le tasse – devono reinventarsi il modo di portare a casa una cassa d’acqua.


E allora?

E allora forse sarebbe ora di tornare con i piedi per terra. Di ripensare le città non come un plastico da mostrare agli open day elettorali, ma come luoghi vivi, dove le libertà dei cittadini contano almeno quanto le buone intenzioni dei progettisti. Perché tra una ZTL e un attraversamento illuminato, ciò che rischia davvero di spegnersi è il senso comune.


Conclusione:

A Luino arriva la “modernità”, quella fatta di sensori, telecamere e rotatorie morali. E mentre si spengono i motori, si accendono i dubbi.

Che sia questa la direzione giusta?

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