Via Morosini cede sotto la pioggia. Ma tranquilli: è tutto sotto controllo. Forse.
- ventisette.info

- 25 set
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Questa mattina, in via Morosini, nel cuore della città, è comparsa una bella voragine nell’asfalto. Non proprio il tipo di “buco” che si tappa con una telefonata al tecnico, ma uno di quelli seri, con tanto di avvallamento e crepe decorative su una carreggiata intera. Un’opera che Madre Natura ha firmato con stile, ma che – diciamolo – aveva dei co-autori umani piuttosto noti.

Secondo le prime informazioni, il cedimento sarebbe dovuto alle abbondanti piogge degli ultimi giorni. L’acqua si è infiltrata sotto il manto stradale e, come spesso accade in queste zone, ha trovato terreno fertile… o meglio, friabile. Il risultato? Un asfalto che si piega al primo acquazzone. Letteralmente.
Sul posto, per fortuna, è arrivata la polizia locale, che ha fatto quello che si fa in questi casi: osservare, valutare e probabilmente passare la pratica a qualcun altro. Sia chiaro: non è colpa loro. Il punto è che qui, ogni volta che piove, salta fuori un pezzo di città che non regge. E non parliamo solo di tombini in rivolta o semafori presi dallo sconforto, ma di intere strade che cedono come biscotti nel caffellatte.
Ora, potremmo anche fare la solita lista delle cose che mancano: manutenzione preventiva, infrastrutture moderne, progettazione con una visione a lungo termine. Ma sarebbe noioso. Meglio prenderla sul ridere, anche se c’è poco da ridere quando l’asfalto sotto le ruote decide che è il momento di collassare.
A margine, vale la pena chiedersi: quanto possiamo ancora affidarci alla scusa della “pioggia eccezionale”? Perché a furia di parlare di eventi straordinari, ci siamo dimenticati di gestire l’ordinario. Tipo strade che non si aprono da sole al primo temporale. E sì, anche se c’è il cambiamento climatico, l’asfalto non dovrebbe sparire come zucchero filato in bocca.
Per ora, la buca di via Morosini è sotto osservazione. Come un paziente grave a cui però nessuno ha ancora dato una diagnosi certa. Magari servirà una perizia, un progetto, qualche settimana di carte bollate. E poi, forse, una toppa. Nel frattempo, i cittadini evitano la zona come si evita un parente molesto alle cene di famiglia.
Ma ehi, tranquilli: tutto sotto controllo. O almeno, così ci dicono.




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