Venegono Superiore: ma che fretta c’era? Lite in strada e una ragazza finisce in ospedale.
- ventisette.info

- 22 set
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Che poi uno esce per andare a lavoro, magari col solito ritardo, coda, semafori, buche stile Beirut e pure il rischio di prendersi una sprangata all’incrocio. Il tutto a Venegono Superiore, mica nel Bronx.

Succede oggi, ora di pranzo, via Guglielmo Marconi. Due automobilisti incrociano i parafanghi — e probabilmente anche le sinapsi — e in men che non si dica si passa da “chi aveva la precedenza” a “ti spacco la macchina e pure la gamba”. Pugni? Macché. A quanto pare, uno dei due tira fuori un oggetto contundente (che bello quando non si specifica: rende tutto più letterario) e colpisce la conducente dell’altra auto. Trenta-tre anni, alla guida, ferita alla gamba sinistra. Ora è al pronto soccorso, sotto shock ma viva.
E la domanda, più che d'obbligo, è quasi disperata: ma dove siamo finiti?
No, non nel senso astratto, “valori, società, ecc.” — quello lo lasciamo ai talk show coi finti esperti — ma proprio geograficamente: siamo in una zona tranquilla, una via di paese, Italia profonda. Eppure oggi sembra che basti una freccia messa male per far saltare il tappo a qualcuno.
I carabinieri di Castiglione Olona stanno cercando di rimettere insieme i pezzi. Speriamo trovino presto l’aggressore, anche solo per ricordargli che i problemi si risolvono con la testa, non con il cric. O almeno non più — ché in certi ambienti, qualche decennio fa, il cric era educazione civica.
Certo, sarebbe facile derubricare tutto a “follia isolata”. Ma isolata da cosa? Da un contesto dove ogni limite è stato polverizzato: l’educazione stradale è un vago ricordo, il rispetto reciproco un optional, e l’aggressività diffusa è diventata quasi un badge di virilità, pure quando a picchiare è uno che probabilmente non saprebbe cambiare una gomma.
E allora sì, qualcuno lo dica: questa non è solo cronaca, è il termometro di un’Italia che non ha più voglia di pazientare, rispettare, dialogare. Ma solo di esplodere. Magari per colpa di un clacson suonato mezzo secondo di troppo.
Nel frattempo, solidarietà alla ragazza ferita. E un consiglio a tutti gli altri: abbiate pazienza, respirate, e se proprio dovete litigare... fatelo come si usava una volta, con le parole. O almeno con stile.Non con un oggetto contundente in mano e il cervello spento.


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