Somma Lombardo, il centrodestra c’è. E stavolta fa sul serio (e fa squadra)
- ventisette.info

- 3 ott
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Era da un po’ che non si respirava questa aria in quel di Somma. Non parliamo di quella che viene giù dal Monte Rosa, ma di un’aria decisamente più rara: quella dell’unità. Il centrodestra sommese – Lega, Fratelli d’Italia e la nuova Forza Italia targata Locurcio – si è presentato alla stampa con il piglio di chi non ha intenzione di scherzare. E già questo, in un’epoca dove i tavoli si moltiplicano ma le sedie spesso restano vuote, è una notizia.

Unità, competenza e niente più “minestre riscaldate”
Parola d’ordine? Unità. Ma mica solo slogan. Stavolta dietro al sorriso di circostanza ci sono dichiarazioni chiare, obiettivi concreti e, cosa non da poco, memoria lunga. Consonni (Fratelli d’Italia) non le manda a dire e mette in chiaro che gli errori del passato non si ripeteranno. Il riferimento? Nemmeno troppo velato: a quella grande ammucchiata di sinistra che undici anni fa mise insieme un’armata Brancaleone di amministratori senza esperienza. Il risultato? Ce lo ricordiamo tutti. Ce lo ricordano le buche, i cantieri eterni e un certo senso di immobilismo che ha fatto di Somma un paese con un glorioso passato… e un presente da reinventare.
Locurcio chiude con il passato (e finalmente)
Interessante – e per alcuni addirittura catartico – l’intervento di Locurcio, che ammette senza giri di parole: “È stato un errore collaborare con questa amministrazione”. Una dichiarazione che, per chi ha seguito le recenti (e travagliate) vicende della nuova Forza Italia sommese, sa di liberazione. “I vecchi personaggi non troveranno più spazio nella nuova squadra”, ha assicurato. Tradotto: chi ha distrutto, non sarà invitato a ricostruire. Una presa di posizione che molti aspettavano da tempo.
Zantomio sfiora Vannacci, ma resta sul pezzo
Un passaggio quasi zen quello di Zantomio (Lega), che sorvola con eleganza – ma non troppo – sul tema caldissimo dei sostenitori del Generale Vannacci. Un nome che, piaccia o meno, raccoglie consensi anche a queste latitudini, soprattutto tra chi vuole più ordine e meno chiacchiere. La sensazione è che certe simpatie restino sotto traccia, ma che il messaggio sia arrivato forte e chiaro: qui non si rinnega nessuno, ma si costruisce insieme.
Iametti, l’uomo giusto?
E a proposito di costruzione, il nome che circola con sempre più insistenza è quello di
Piero Cesare Iametti. Figura solida, apprezzata anche da chi non è esattamente un fan delle bandiere di partito, Iametti pare essere il collante giusto tra le anime del centrodestra.
Credibile, concreto e ha a cuore la città, non la carriera.
Chi lo conosce parla di lui come di uno che ascolta prima di parlare, qualità rara in politica.
E chi ha qualche chilometro sulle spalle sa bene che per fare il sindaco serve questo: ascoltare, mediare, decidere. Magari anche saper dire qualche no, a certi appetiti e a certe vecchie logiche. Quelle che – diciamolo – hanno rovinato Somma più di qualunque avversario politico.
E ora?
Ora si lavora al programma. Quello vero. Non la solita lista della spesa piena di buoni propositi ma senza una lira per realizzarli. Si cercano idee, ma anche persone. Perché le belle intenzioni senza gambe, non camminano. E pare che questa volta il centrodestra l’abbia capito.
Meglio tardi che mai.
Girando per Somma, tra bar e piazze, il nome di Iametti viene sussurrato con rispetto. E non solo dagli irriducibili. Anche da chi, deluso in passato, aveva parcheggiato la fiducia in qualche cantuccio. Il vento sta cambiando? Chissà. Di certo, stavolta il centrodestra è partito con il piede giusto: insieme, seri e con le idee chiare.




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