🎭 Sindaci, Derby e Dietrologie: la solita sinistra in cerca d'autore (mentre altrove si lavora sul serio)
- ventisette.info

- 20 set
- Tempo di lettura: 3 min
A Somma Lombardo la corsa al candidato sindaco del centrosinistra sembra una puntata di Beautiful. Intanto, altrove, si ragiona su soluzioni. Con discrezione.

A Somma Lombardo il centrosinistra si prepara alle elezioni del 2026 con l’entusiasmo di un cineforum su Antonioni dopo quattro ore di consiglio comunale. La sinistra civica si interroga, si divide, si spacca, si ricompone, si rispacca. E alla fine, come da copione, non decide niente. O, meglio, decide di “discuterne ancora tra di noi”. Tradotto: nessuno ha il coraggio di tirare fuori il nome definitivo. Però tutti vogliono il testimone.
A rompere l’equilibrio (si fa per dire) ci ha pensato il vicesindaco Stefano Aliprandini, che dopo undici anni da “numero due” pare pronto per il grande salto. Anzi, ha proprio detto che è “disponibile”. Con la stessa sobrietà con cui uno dice “vabbè, se serve vado a prendere le pizze”. La Apolloni, invece, da tempo circolava come “favorita”. Ora però è in modalità standby. Un giorno candidata, il giorno dopo plan B. Poi c’è Bellaria, il sindaco uscente: potrebbe tornare. Forse. Magari come regista, forse come suggeritore, magari come motivatore da spogliatoio.
Insomma, per essere un “modello di governo solido e coerente dal 2015”, come dicono loro, sembrano un po’ disorientati.
Ma c’è di più.
Caso Spes: quando la trasparenza resta in cantina
Nel bel mezzo del casting democratico, è arrivata la bomba: il CDA di Spes, società partecipata del Comune, si è dimesso in blocco. C’erano voci insistenti su Mauro Pettinicchio come possibile candidato trasversale. E poi? Puff. Sparito. Fine della corsa. Dimissioni, silenzio, zero spiegazioni. E la sinistra, sempre pronta a chiedere “chiarezza” quando il problema è degli altri, questa volta ha fatto scena muta. Neanche una nota stampa con i soliti giri di parole. Niente. Come se le cose, da sole, si spiegassero per sottrazione.
Per carità: tutto legittimo. Ma se fosse successo altrove, diciamo in ambienti un po’ più “patriottici”, probabilmente oggi parleremmo di “scandalo”, “opacità”, “clientelismo”. Ma qui è tutto normale. Anzi, è progettualità politica in divenire.
E dall’altra parte?
Nel frattempo, nel mondo reale (quello che si preoccupa davvero di come tenere in piedi una città), le forze alternative – diciamo così, quelle che non mettono la parola “civica” davanti a tutto – stanno lavorando per presentarsi con una proposta compatta, seria, e – dettaglio non da poco – coerente.
Non è facile mettere insieme sensibilità diverse, storie personali, ferite da ricucire. Ma il centrodestra – sì, chiamiamolo così, anche se è qualcosa di più – ha un obiettivo chiaro: dare a Somma Lombardo un governo capace, concreto, non basato sui soliti equilibrismi di corridoio o sui derby interni al PD.
Certo, il nome ancora non c’è. Ma a differenza di altri, qui non si improvvisa. Si cerca una figura di peso, che unisca e non divida. Uno che non ha bisogno di “scaldarsi” nel caso arrivasse la chiamata, ma che è già pronto a lavorare. Dietro le quinte, sì. Ma con le idee chiare. E senza bisogno di etichette.
Morale?
Mentre la sinistra si esercita nell’arte del rimandare e dell’autocitazione, altrove si lavora. E quando arriverà il momento, i cittadini sapranno scegliere tra chi ha passato mesi a discutere di sé stesso… e chi si è occupato di loro.
ventisette.info Il blog che non fa sconti, ma nemmeno sermoni.




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