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SESTO CALENDE, LA MAGGIORANZA GIOCA A NASCONDINO

  • Immagine del redattore: ventisette.info
    ventisette.info
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

LA SICUREZZA? RIPOSTA NEL CASSETTO… MA LA POLTRONA RESTA BEN SALDA


SESTO CALENDE, LA MAGGIORANZA GIOCA A NASCONDINO

A Sesto Calende dev’essere arrivato il Natale in anticipo. Non quello con le luci — che, a quanto pare, la maggioranza fatica pure ad accendere — ma quello delle miracolose conversioni politiche: un giorno dicono una cosa, il giorno dopo fanno l’esatto contrario. Così, nel giro di 48 ore, la delega alla Sicurezza viene sfilata all’assessore Gualtieri… ma lei resta serenamente in giunta.

Un po’ come togliere il volante a un autista e lasciarlo comunque al posto di guida. “Non ti preoccupare, tanto il pullman va dritto da solo”.


La nuova strategia della maggioranza? Dire tutto e il contrario di tutto.

Il sindaco Giordani prima rinnova la fiducia, poi revoca, però non è una revoca “vera”, ma “temporanea”, “per serenità”, “non è sfiducia”, “non c’è nulla da vedere, andate avanti”.

Sembra la conferenza stampa di qualcuno che ha premuto un pulsante rosso e ora ripete:


“Non è colpa mia. È partito da solo.”


La verità è che questa amministrazione appare come una compagnia teatrale che recita senza aver letto il copione. Ogni giorno un comunicato nuovo, ogni ora una precisazione, ogni minuto una “nota ufficiale” che tenta di raddrizzare la precedente.

Risultato? La città continua a chiedersi chi stia davvero guidando e dove stia andando Sesto Calende.


LA SICUREZZA? RIMANDATA A DATA DA DESTINARSI

La delega alla Sicurezza è stata “riassorbita” dal sindaco, dicono loro, “per trasparenza”.Traduzione: situazione ingestibile, meglio spegnere l’incendio con una coperta bagnata e fingere che non sia successo niente.


E intanto il mantra ufficiale è sempre quello:

“Le vicende personali non influiscono sul ruolo istituzionale.

”Frase che la maggioranza ripete più spesso dei saldi del Black Friday.


Il punto però non è la vicenda familiare — su cui, lo diciamo chiaramente, nessuno dovrebbe speculare. Il nodo politico è un altro: credibilità.

Una delega che si occupa di sicurezza non può vivere mezza nel frigo e mezza sul termosifone. O la si esercita con autorevolezza, o la si rimette. Non si parcheggia ad intermittenza.


LE OPPOSIZIONI? UNA SPINA NEL FIANCO DELLA GIUNTA-TEFLON

Mentre la maggioranza continua a rassicurare i cittadini con conferenze stampa degne di un corso accelerato di “Communication Crisis for Beginners”, l’opposizione picchia duro:

parlano di “poltronismo”, di “scelte tardive”, di una giunta che “non riesce nemmeno ad accendere un albero di Natale”.


Fa sorridere? Sì.

Fa riflettere? Anche.

Perché se non riesci ad accendere un albero, come pensi di accendere la fiducia dei cittadini?


La verità, che in tanti evitano di dire, è che la maggioranza appare terrorizzata dall’idea di perdere un pezzo della propria architettura politica.

Meglio fare quadrato, anche quando il quadrato è ormai diventato un cerchio storto.


LA NARRAZIONE UFFICIALE: “TUTTO SOTTO CONTROLLO”

La lunga nota del Comune è un capolavoro di equilibrismo linguistico.

Parole come “serenità”, “fiducia”, “collaborazione”, “assenza di correlazioni” vengono ripetute così tante volte che manca solo un jingle finale con l’arpa.


Eppure, a leggere tra le righe, il messaggio sembra:

“Non possiamo fare finta di nulla, ma vogliamo anche fare finta di nulla.”


Perché, se davvero “non c’erano elementi per decisioni drastiche”…

perché allora togliere la delega?

E se toglierla era necessario…

perché non assumere fino in fondo le responsabilità politiche?


Nel mezzo resta Sesto Calende, una comunità che chiede chiarezza e riceve invece una serie di FAQ istituzionali che sembrano scritte dal reparto marketing di una compagnia telefonica.


E INTANTO LA CITTÀ ASPETTA RISPOSTE VERE

La sicurezza è un tema serio, non un accessorio da spostare da una scrivania all’altra per evitare polemiche. E la trasparenza non si misura con quante note stampa si pubblicano, ma con la coerenza delle scelte.


La maggioranza oggi difende, giustifica, spiega, precisa.

Ma la domanda che molti cittadini si fanno — anche quelli che non gridano sui social — è semplice:


Chi sta realmente governando questa città?


E soprattutto… qualcuno sta governando?


Finché la risposta sarà annegata in comunicati contraddittori e acrobazie verbali, la fiducia non tornerà.

Perché le parole contano, sì.

Ma nel momento in cui servono vere decisioni, non bastano più.

 

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