Sesto Calende: il 31 ottobre non era Halloween. Ma in Consiglio Comunale qualcuno le maschere le ha messe lo stesso.
- ventisette.info

- 3 nov
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Aggiornamento: 4 nov
A Sesto Calende, la sera del 31 ottobre, mentre i bambini giravano per le vie con i sacchetti del “dolcetto o scherzetto”, in Consiglio Comunale andava in scena un altro tipo di festa: quella dei travestimenti politici. Solo che qui, invece di zucche e ragnatele, c’erano carte, mozioni e qualche silenzio imbarazzato.

Già, perché il Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia – sì, quello di Marco Limbiati e Mario Boatto – non è tipo da stare a guardare. Ha portato in aula due parole che, oggi, sembrano quasi rivoluzionarie: chiarezza e coerenza.
Cose rare, in tempi di varianti urbanistiche e parcheggi che si comprano e si rivendono come figurine Panini.
L’ex Q8 e l’arte dell’equilibrismo
Nel dibattito sul piano attuativo “APC 11” (per i comuni mortali, l’ex area Q8), il duo Limbiati-Boatto ha fatto quello che un’opposizione vera dovrebbe fare: ricordare alla Giunta le promesse dimenticate. Duecentottomila euro di monetizzazione, dicevano. Vincolati alla creazione di nuovi parcheggi, dicevano. Peccato che tra la teoria e la pratica ci sia di mezzo un ritardo lungo mesi e un silenzio ancora più lungo.
Certo, si parla di “riqualificazione”, “valorizzazione”, “visione urbanistica”… parole bellissime, ma che a Sesto ormai suonano un po’ come la sigla di una serie TV che nessuno guarda più.
E mentre qualcuno si improvvisa mediatore immobiliare più che amministratore, c’è chi – come Limbiati – ricorda che i parcheggi pubblici dovrebbero restare pubblici. Non sembra un’eresia, ma a quanto pare lo è.
La mozione sulle Poste: unanimità (miracolo!)
In mezzo a tutto questo, una buona notizia: la mozione per trasformare l’Ufficio Postale in Centrale e prolungarne gli orari è passata all’unanimità.
Sarà che anche chi di solito fa orecchie da mercante, quando si parla di servizi utili alla gente, ha capito che un voto contrario avrebbe fatto più rumore di mille parole.
Un piccolo passo avanti, quindi. Non un trionfo, ma un segnale.
E chissà, magari un giorno qualcuno capirà che l’efficienza non è di destra o di sinistra: è solo buon senso.
Turismo e “Varese Welcome”: quando dire no è più facile che fare
Sul fronte del turismo, invece, la musica è sempre la stessa: “non se ne fa nulla”.
La mozione di Fratelli d’Italia per aderire alla Fondazione “Varese Welcome” – una rete che avrebbe messo Sesto nel circuito turistico dei laghi – è stata bocciata dalla solita maggioranza di Sesto Futura, quella che dice “collaboriamo” ma poi alza la mano per dire no.
A favore solo FdI e Siamo Sestesi. Evidentemente, per qualcuno “fare rete” è ancora sinonimo di Wi-Fi gratuito.
La Festa del 4 Novembre: quando la Patria unisce più di quanto divida
E mentre la maggioranza si perde in sigle e interpretazioni creative del PGT, Fratelli d’Italia pensa anche alla sostanza: l’invito alla Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Un momento per ricordare chi ha dato tutto per l’Italia, quando la parola “Patria” non era ancora un tabù. Un richiamo sobrio, rispettoso e vero, che – ci spiace dirlo – suona più moderno di certi progetti urbanistici da retrobottega.
Tirando le somme
Alla fine della serata, in Consiglio non si è sentito nessun “buh” o urlo da film horror.
Ma a guardare bene, la paura c’era: quella di chi teme la trasparenza.
E in un Comune dove si preferisce comprare parcheggi già esistenti e rinunciare alle occasioni di crescita, forse il problema non è il bilancio. È il coraggio.




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