Saronno si sveglia, e non è un buongiorno qualunque
- ventisette.info

- 3 nov
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Aggiornamento: 4 nov
Domenica mattina, Saronno ha avuto un risveglio… poco poetico. Prima dell’alba, sirene e luci di ambulanza hanno annunciato che qualcosa di brutto era successo, e non lontano da casa nostra. Una donna è stata aggredita dal marito ubriaco: trauma al volto, ricovero immediato all’ospedale di Garbagnate Milanese, e con lei i figli, testimoni involontari di un episodio che non dovrebbe esistere.

Ecco il punto: non vogliamo lacrime di coccodrillo né panchine rosse da Instagram o fiaccolate commemorative. Il problema non è solo visibile, è culturale. Serve una risposta immediata, dura e chiara: chi alza le mani contro una donna deve pagare. Subito. Senza sconti. Senza pietismi.
Ma se vogliamo davvero cambiare le cose, dobbiamo guardare oltre l’emergenza. Serve educare i ragazzi fin da bambini: rispetto, autocontrollo, responsabilità. Uomini che crescono sapendo che la violenza non è un gesto da giustificare, ma un crimine. Solo così eviteremo che episodi come quello di Saronno diventino “normalità”.
Domenica mattina ci ha ricordato due cose: la sicurezza non è un optional e la cultura del rispetto va insegnata prima che diventi troppo tardi. Fino ad allora, la punizione deve essere immediata, chiara, e severa. Perché la violenza domestica non è una tragedia da contemplare, è un problema da stroncare.




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