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Saronno, mezzanotte e botte: un 44enne aggredito mentre va al lavoro. Ma tranquilli, è tutto sotto controllo (forse).

  • Immagine del redattore: ventisette.info
    ventisette.info
  • 24 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Saronno, venerdì notte. L’ora in cui nei Paesi normali si dorme o, al massimo, si guarda l’ultima puntata di un crime norvegese su Netflix. Ma qui no: qui, a mezzanotte, si va a lavorare. E si prende a pugni chi lo fa.


Saronno, mezzanotte e botte: un 44enne aggredito mentre va al lavoro. Ma tranquilli, è tutto sotto controllo (forse).

È successo a un uomo di 44 anni, aggredito da tre gentiluomini nei pressi di piazza Indipendenza, a due passi da via Pasta. Sì, quella zona lì: la stessa dove da mesi (anni?) i residenti segnalano problemi di degrado, spaccio e compagnia cantante. Ma si sa, sono solo percezioni. I numeri dicono altro, no?


I tre, con grande spirito d’impresa, hanno tentato di rapinarlo. Gli hanno rifatto il volto (gratis), cercando di portargli via telefono e soldi. Non ci sono riusciti – il colpo è andato a vuoto – ma intanto l’uomo è finito al pronto soccorso. Con contusioni, lesioni e una domanda in testa: "Ma davvero questo è il Paese in cui chi lavora deve anche farsi pestare a sangue per strada?"


Quartieri dormienti (e non per scelta)

La zona, dicono, è “sensibile”. Una parola gentile per dire che dopo una certa ora può succederti di tutto, tranne trovare un vigile urbano. È lo stesso quartiere in cui i cittadini, ormai rassegnati, si sono abituati a vedere facce sempre nuove, attività notturne molto dinamiche e un certo profumo persistente che non è di tiglio.


E intanto c’era pure un evento in piazza, a pochi metri. Una bella serata di comunità, di quelle con le lucine e la musica. Ma anche lì, occhi bassi e voce bassa. Perché quando il degrado si mischia all’abitudine, il passo verso l’indifferenza è breve. Tanto poi qualcuno dirà che è “un caso isolato”. Certo. Come i tombini intasati quando piove.


Le indagini vanno avanti, ma la domanda resta

Le forze dell’ordine stanno raccogliendo elementi per identificare i responsabili. Lavoro difficile, vista l’alta mobilità e l’improvvisa timidezza dei testimoni. Ma ci si prova, come sempre. Con le risorse che ci sono. E con la pazienza che serve quando bisogna bilanciare la sicurezza con la sensibilità sociale. Che, detto tra noi, ultimamente pesa più della bilancia della giustizia.


Nel frattempo, l’uomo è vivo, contuso, ma deciso a sporgere denuncia. Un gesto quasi eroico, in un tempo in cui spesso conviene voltarsi dall’altra parte.


A margine

E pensare che fino a qualche decennio fa Saronno era la città degli amaretti. Ora, a quanto pare, bisogna farsi andare di traverso anche il buongiorno.

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