San Fermo e il Pd: quando la sinistra perde la bussola (e la decenza)
- ventisette.info

- 23 ott
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La Lega a Varese non ha avuto mezze parole per l’ultimo spettacolo offerto dal Pd, quel “tour” tra i quartieri che ha inaugurato proprio a San Fermo, uno dei rioni più penalizzati da decenni di amministrazioni di centro-sinistra.

La sinistra di oggi è lontana anni luce da quella che, ai tempi di Berlinguer, si batteva per democrazia, partecipazione, giustizia sociale e pluralismo.
Pensateci un attimo. Quella sinistra di Berlinguer incarnava valori come autonomia e indipendenza dal blocco sovietico, riformismo graduale, impegno concreto per l’uguaglianza e una società più giusta. Una sinistra capace di essere innovativa ma radicata nella realtà, non quella sinistra d’accatto che oggi si esibisce in passerelle green, mantra sull’ambiente e sulla sostenibilità senza mai spiegare davvero come tutto ciò si traduca nella vita quotidiana dei cittadini.
Oggi il Pd di Galimberti & Co. sembra più una filiale del politicamente corretto globale: si parla di accoglienza a oltranza, femminismo a spot, diritti LGBT in prima linea e una cultura woke che fa da bussola. Tutto legittimo, certo, ma cosa c’entrano queste bandierine ideologiche con i problemi concreti di San Fermo? Con le strade piene di buche, i marciapiedi inesistenti e l’assenza di servizi?
Anziché costruire ponti con i cittadini, la giunta Galimberti preferisce scaricare cubi di cemento – vedi la palestra di roccia che i residenti chiamano “ecomostro” – e campi da padel privati che sottraggono spazio pubblico ai giovani del quartiere. E tutto questo senza minimamente ascoltare il consiglio di quartiere, relegato a mero fantoccio, inutile e ignorato.
Il risultato? Un’amministrazione arroccata in un Palazzo Estense che sembra una fortezza invernale, dove il potere si esprime nella distanza e nel disprezzo verso chi vive davvero la città. Dove i valori della partecipazione e della giustizia sociale, tanto cari alla sinistra di una volta, sono stati sostituiti da un politicamente corretto che piace ai salotti buoni ma lascia i quartieri a se stessi.
Insomma, il Pd di oggi ha perso la bussola e la capacità di fare politica per i cittadini. E mentre loro si riempiono la bocca di “ambiente”, “integrazione” e “diritti”, San Fermo si consuma tra cemento, degrado e promesse non mantenute. Un quadro triste che la Lega ha il coraggio di denunciare, riportando l’attenzione su ciò che conta davvero: i bisogni concreti delle persone.
Questa non è la sinistra di Berlinguer. È una sinistra che si è smarrita in un mondo di ideologie e hashtag, lontana anni luce da quella democrazia reale, partecipata e solidale che dovrebbe essere il cuore della politica.
E mentre il Pd si affanna a fare selfie tra un palco e l’altro, San Fermo aspetta. Aspetta una vera alternativa, fatta di fatti, non di slogan.




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