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Quando la Tradizione Marcia a Tempo: la Fanfara Tramonti Crosta invade la Francia (con stile e piuma al vento)

  • Immagine del redattore: ventisette.info
    ventisette.info
  • 22 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

C'è chi esporta moda, chi esporta cucina. Poi c’è l’Italia vera, quella che esporta marce, ottoni e dignità. Quella che, per intenderci, non ha bisogno di fronzoli per farsi sentire, ma solo di una tromba ben lucidata, qualche piuma in testa e il cuore che batte al ritmo di un tamburo. Ecco allora che la gloriosa Fanfara Tramonti Crosta di Lonate Pozzolo — sì, proprio quella che fa tremare i marciapiedi a ogni passo — si prepara a calcare il suolo francese.


Quando la Tradizione Marcia a Tempo: la Fanfara Tramonti Crosta invade la Francia (con stile e piuma al vento)

E mica per un mercatino qualunque, eh. Ma per il 500° anniversario della Foire d’Orval, roba che se fosse in Italia ci sarebbero più conferenze che persone. Invece, oltralpe, sanno ancora celebrare la storia con la giusta dose di festa e disciplina — guarda un po’.


La missione: portare l’Italia che non si vergogna di sé

Dopo il trionfale concerto a Crescentino, patria di “Papà” Aminto Caretto — nome che ai più giovani dirà poco, ma che chi conosce la storia del 3° Reggimento Bersaglieri pronuncia con rispetto quasi liturgico — i nostri bersaglieri con le piume al vento mettono piede (anzi, scarpone) in quel di Saint-Amand-Montrond, nel cuore della Valle della Loira.


Il motivo? Onorare con la propria presenza e la propria musica cinque secoli di una fiera che ha saputo evolversi senza rinnegare sé stessa. Un evento che unisce commercio, cultura e identità. Già, perché c'è un'aria strana in Francia ultimamente: come se si stesse riscoprendo un certo gusto per le radici. E chi meglio di una fanfara bersaglieresca per far da colonna sonora a questo risveglio?


Non solo folklore: è un'idea d’Europa che sfila

Dal 21 al 26 ottobre, Saint-Amand sarà un teatro a cielo aperto. Bande, divise, strumenti e cuori che battono all’unisono. Ma il clou arriva sabato 25 e domenica 26: prima una sfilata per le vie del paese, poi l'invasione musicale della piazza centrale. Il tutto condito da quella grinta made in Italy che non si impara nei conservatori, ma in caserma.


È curioso notare come, in tempi in cui certi Stati sembrano più impegnati a scusarsi per ciò che sono, la nostra fanfara venga invitata non per intrattenere, ma per rappresentare. Per incarnare un'idea di italianità che non si piega, ma si presenta in alta uniforme, con la banda in formazione e lo sguardo dritto.


Una tournée che parla chiaro

Dopo la Francia, la Tramonti Crosta volerà in Germania. Anche lì, niente spritz e selfie, ma musica, ordine e fierezza. E poi, giù dritti verso il concerto di Natale — che, sia chiaro, non è “delle feste”, non è “invernale”, è di Natale. Perché le parole contano, eccome se contano.


In un mondo che corre a cancellare simboli e identità, qualcuno ancora marcia. Letteralmente. E lo fa al ritmo di fanfara, portando con sé un'Italia che non ha bisogno di farsi perdonare niente, ma che sa farsi rispettare — anche solo con una nota ben suonata e un passo di corsa.

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