Quando il buon senso vince sulle bandiere: Saronno e la lezione lombarda
- ventisette.info

- 24 ott
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C’è una storia che arriva da Saronno e che merita di essere raccontata. Non perché sia clamorosa, ma perché – in questi tempi di slogan e contrapposizioni da social – sa di buon senso e concretezza, due parole che oggi sembrano quasi rivoluzionarie.

Il Comune di Saronno, amministrato da una giunta di centrosinistra, ha vinto un bando regionale portandosi a casa 50 mila euro grazie al progetto “Giovani al Be Net – Fare rete per fare spazio”. Un’iniziativa che guarda ai ragazzi, alla creatività, alla socialità. Laboratori di rap, arte, podcast, cittadinanza attiva, volontariato: in sintesi, una città che prova a dare spazio e voce alle nuove generazioni.
Fin qui tutto bello. Ma c’è un dettaglio interessante, che nessuno dice ad alta voce: i fondi arrivano da Regione Lombardia, cioè da un’amministrazione di centrodestra. E nonostante la differenza politica, il progetto è stato finanziato senza pregiudizi e senza colori di partito.
Ecco la differenza tra la propaganda e il governo. Regione Lombardia non si chiede “di che colore è il sindaco?”, ma “questo progetto serve alla comunità?”. Se la risposta è sì, si fa. Punto.
Un approccio che andrebbe studiato nelle scuole di politica: premiare il merito, non la tessera.
Il presidente Fontana e la sua squadra non hanno bisogno di piantare bandierine: preferiscono che a crescere siano le città, i giovani, le opportunità. E a Saronno questo si è visto.
Perché sì, è giusto riconoscere quando un’amministrazione locale – anche se di un altro schieramento – fa qualcosa di buono. Ma è altrettanto giusto dire grazie a una Regione che dimostra con i fatti cosa significhi governare per tutti, non per una parte.
A Saronno nascerà una nuova associazione giovanile, si organizzeranno laboratori e festival, e soprattutto si rafforzerà quella rete di realtà educative e sociali che fa bene alla comunità intera. Tutto questo perché, da Milano, qualcuno ha deciso che le buone idee meritano sostegno, indipendentemente da chi le propone.
Insomma, mentre altrove si perde tempo a litigare su chi ha la bandiera più rossa o più blu, qui in Lombardia si fa una cosa semplice e rivoluzionaria: si governa.
E allora sì, questa volta lo diciamo chiaro e tondo: brava Regione Lombardia.
Perché quando vince il merito, vinciamo tutti.




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