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Ma scusate, il Comune che fa? Lancia appelli? E noi, intanto, apriamo la porta al ladro con il tappeto rosso

  • Immagine del redattore: ventisette.info
    ventisette.info
  • 16 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Siamo a Gerenzano, mica nel Far West. O forse sì, visto che a quanto pare oggi si campa più di appelli che di sicurezza. Mercoledì mattina, centro paese: un residente viene truffato con la solita tecnica telefonica vecchia come il cucco (finta emergenza del figlio, panico, pressione psicologica, e alla fine il truffatore suona il campanello per incassare il bottino). Tutto già visto, tutto già sentito. Eppure accade di nuovo.


Ma scusate, il Comune che fa? Lancia appelli? E noi, intanto, apriamo la porta al ladro con il tappeto rosso

E cosa fa il Comune? Manda un appello. Ma davvero? Un appello?


Ora, lungi da noi fare i soliti polemici — anzi no, è proprio il nostro mestiere — ma qui ci scappa da ridere. L'amministrazione comunale ha partorito un comunicato in cui, con toni vaghi e affettuosi, invita i cittadini a "prestare attenzione", "non aprire agli sconosciuti" e "informare amici e parenti". Bene. Ottimo. Ma la domanda vera è: dove sono i controlli, le pattuglie, la presenza reale sul territorio? Dove sta, insomma, lo Stato — o almeno un'ombra dell'autorità?


Perché se Gerenzano è diventata il parco giochi dei truffatori e noi dobbiamo difenderci solo con il passaparola tra vicini, allora qualcosa non torna. Si chiama “sicurezza” e dovrebbe essere una priorità, non un link sul sito del Comune tra la sagra della polenta e la raccolta differenziata.


E poi diciamocelo: la vera vergogna è che a cadere in queste trappole sono spesso le persone più vulnerabili — anziani soli, magari poco tecnologici, magari con ancora un po’ di fiducia nel prossimo. Persone che dovrebbero essere protette, non lasciate in balia del primo sciacallo con uno smartphone.


E invece il massimo dell’intervento è… l’appello.


Intanto chi delinque va a segno, con metodo e senza troppi ostacoli. Perché tanto lo sa che qui il massimo rischio è di trovare un vicino troppo curioso o una nota sul giornalino comunale. Le forze dell’ordine? Ci sono, certo — ma poche, sparse, e con le mani legate da burocrazia, tagli e scelte politiche fatte in alto, molto in alto.


Siamo sicuri che Gerenzano non meriti di più? Più protezione, più fermezza, più ordine? Perché a forza di lasciare tutto al “buon senso” dei cittadini, poi finisce che la prudenza diventa la sola legge. Ma lo Stato non può essere un messaggino su WhatsApp. Lo Stato, o almeno il Comune, dovrebbe esserci. Punto.


Nel frattempo, sì: parlate con gli anziani. Mettete in guardia i vicini. Ma non dimenticate: non dovrebbe toccare solo a voi.

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