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Gerenzano: democrazia a orario ridotto (ma solo per chi lavora)

  • Immagine del redattore: ventisette.info
    ventisette.info
  • 29 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Sabato mattina, ore 9:30: mentre il paese lavora, la maggioranza comunale... lavora per sé.


Gerenzano: democrazia a orario ridotto (ma solo per chi lavora)

Chi ha detto che la democrazia funziona meglio alla luce del sole? A Gerenzano, pare che funzioni meglio all’ombra di un sabato mattina, possibilmente quando l’opposizione è in ufficio, in cantiere, o a gestire un’azienda. Il Consiglio comunale, convocato per sabato 27 settembre alle 9:30, è l’ennesimo episodio di una maggioranza che evidentemente si trova più a suo agio a discutere (e approvare) questioni fondamentali quando chi potrebbe dissentire è occupato a contribuire al PIL nazionale.


Sì, perché non stiamo parlando di quisquilie burocratiche o di delibere di facciata. All’ordine del giorno ci sono il bilancio consolidato 2024, variazioni e prelievi dai fondi comunali, lo statuto del DID (qualcuno ha detto "nuova burocrazia in arrivo"?), e pure la gestione integrata dei rifiuti. Temi tecnici, certo, ma anche politici. E proprio per questo, degni del confronto. Quel confronto che la maggioranza, ancora una volta, sembra voler ridurre a un soliloquio.


La tattica è semplice: se non puoi batterli con le idee, fissa la riunione mentre sono al lavoro.

Ora, sia chiaro: nessuno pretende che ogni consiglio comunale debba tenersi in prima serata con diretta streaming e popcorn. Ma la scelta del sabato mattina – in un paese dove l’idea rivoluzionaria del lavoro ancora resiste – puzza. Puzza di furbizia istituzionale, di quelle che non si imparano nei manuali di diritto, ma nelle retrovie dei partiti che predicano partecipazione mentre chiudono le porte ai partecipanti.

Eppure, il centrodestra a Gerenzano – piaccia o no a chi comanda – rappresenta l’unica opposizione vera. Quella che si presenta, che fa domande, che pretende trasparenza. Quella che, appunto, lavora. Una pecca, evidentemente, nel curriculum ideale di chi oggi gestisce la cosa pubblica come se fosse un condominio di amici.


Non è la prima volta, ma forse potrebbe essere l’ultima (se qualcuno alza la voce)

La cronaca parla chiaro: anche in passato, il Prefetto ha dovuto ricordare alla maggioranza che la democrazia è una faccenda da adulti, non da strateghe del week-end. E stavolta, l’opposizione non ci sta. Non ci sarà fisicamente (per ovvi motivi), ma ci sarà con le denunce formali, con la vigilanza, con la comunicazione. In altre parole, con la responsabilità.

E chi lo sa, magari un giorno anche la maggioranza riscoprirà il valore del confronto. Magari capirà che governare non significa semplicemente vincere le elezioni, ma accettare il fastidio – a volte produttivo – del dissenso. Magari. Intanto, a Gerenzano, la democrazia si prende il caffè da sola il sabato mattina.

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