Fattorie Visconti, 11 anni di promesse e ora bussa al ministero: serve un campanello o una sveglia?
- ventisette.info

- 2 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Una storia già vista (ma mai restaurata)
A Somma Lombardo, nel cuore del nostro piccolo regno di ciò-che-potrebbe-essere-ma-non-è, spunta un'altra puntata della lunga telenovela "Fattorie Visconti: la grande riqualificazione". Ci risiamo: nuovi cedimenti, nuove transenne, nuovi rendering nei cassetti. E, ovviamente, una nuova richiesta di fondi. Perché quando le fondamenta scricchiolano, ci si rivolge a Roma. Sempre.

Solo che questa volta la giunta Bellaria – al suo undicesimo anno di governo (non male, vero?) – decide che forse è il momento di bussare al ministero del Turismo. Ma con stile, eh: 4 milioni e rotti di euro richiesti su un progetto da 6,5. Il resto? A carico nostro, ovviamente. Che sarà mai, in tempi di vacche magre.
Aspetta... ora è un'emergenza?
Domanda innocente: ma i cedimenti si sono visti ieri o semplicemente ci si è accorti che esistono solo adesso, con un bando in scadenza all’orizzonte? Perché da anni sappiamo che le Fattorie Visconti sono ferme in una specie di limbo architettonico. Tavoli tecnici, incontri, annunci, progetti lanciati come coriandoli. Tutto bellissimo. E tutto rimasto, appunto, sulla carta.
Eppure oggi – guarda un po’ – ci si sveglia. Un po’ come se la giunta avesse trovato un vecchio promemoria dietro al frigorifero: “Riqualificare Fattorie Visconti, forse importante”.
Il sogno è gratis. Ma chi paga?
Non si può dire che manchi l’ambizione: ostello “family friendly”, spazi coworking, area ristoro, ufficio turistico, sala conferenze, bar, parco, mostre, installazioni, animazione, eventi, startup, civic engagement, community hub e – perché no – un angolo Instagram friendly.
A leggere la relazione tecnica, più che un progetto sembra una wish list di Natale. E va benissimo sognare in grande. Ma una domanda sorge spontanea, anzi due:
Chi li gestisce poi tutti questi spazi multiformi e multifunzione?
E con quali soldi si mantengono?
Perché una volta che i fondi (se arrivano) sono finiti, resta la struttura, restano le bollette, resta la manutenzione. E il rischio – neanche troppo remoto – è che ci si ritrovi con una "nuova piazza del paese" che sa tanto di piazza deserta.
Undici anni. Undici.
Non è che qualcuno ci abbia governato per undici anni, eh? Ah no, aspettate... sì. Esatto. Undici anni di gestione Bellaria. E solo ora si tenta l’ennesimo rilancio delle Fattorie Visconti.
Non siamo certo noi a insinuare che questa accelerazione odori di opportunità politica. Giammai. Magari è solo una felice coincidenza temporale, come i cantieri sotto elezioni o le inaugurazioni di panchine colorate.
Ma voi, cittadini di Somma, che da troppo tempo vedete quel complesso storico sgretolarsi sotto i vostri occhi, non vi fate qualche domanda? Anche solo una. Anche solo per sport.
Chi ci crede ancora?
Sia chiaro: riqualificare Fattorie Visconti è doveroso. È giusto. È una battaglia di civiltà. Ma il punto non è “se” farlo. Il punto è perché ci si muove solo ora, dopo anni di immobilismo, e con quali garanzie che stavolta non sia l’ennesimo capitolo del libro “Lo faremo”.
Perché quando un'amministrazione si sveglia all’undicesimo anno e parte con l’ennesimo progetto milionario, non ci sentiamo partecipi di un sogno, ma comparse in una strategia.
E noi, a recitare a soggetto, non ci stiamo più.
Restiamo vigili. Restiamo svegli. E magari ogni tanto ricordiamo che il tempo – a differenza delle promesse – ha un peso.




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