A Samarate la sicurezza è un concetto filosofico.
- ventisette.info

- 30 ott
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Secondo il sindaco, va tutto bene: i ladri sono educati, le risse solo fraintesi, e i coltelli — quando spuntano — lo fanno per noia. Tutto sotto controllo.

Il problema, semmai, è la gente: continua a sentirsi insicura. Che nervi, vero? Uno si impegna a dire che il Comune funziona, che le telecamere brillano come l’albero di Natale, e poi arriva il cittadino che rovina l’atmosfera raccontando di furti, minacce e mercati al buio.
Ci ha pensato Vito Monti, di Fratelli d’Italia, a ricordarlo in consiglio comunale: “La gente ha paura”.Apriti cielo. Il sindaco Ferrazzi ha reagito come chi scopre una macchia di caffè sulla tovaglia bianca: “Non drammatizziamo, Samarate è sicura!”.
E giù con la solita litania: le statistiche dicono, i carabinieri confermano, la Prefettura approva. Peccato che, mentre arrivano i dati, la percezione — quella sì — viaggia più veloce. E in certe zone, la luce (quando c’è) non basta a rassicurare.
Poi, per non farsi mancare nulla, è partita la difesa d’ufficio dell’assessore Sozzi, “vittima di illazioni”. Pare che oggi il nemico pubblico numero uno non sia chi brandisce coltelli, ma chi scrive post su Facebook.
C’è un’arte tutta italiana nel raccontare che va tutto bene mentre le persone si chiudono in casa un po’ prima, “per precauzione”.
Non è allarmismo, è realismo.
E allora sì, forse Samarate è sicura.
Sicura che ogni volta che qualcuno fa una domanda scomoda, la risposta è sempre la stessa: “Tranquilli, non è niente”.
Giusto il tempo di girare la chiave due volte nella serratura, ma solo per scrupolo.



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