A Gorla Minore il nuovo assessore c’è (forse), ma guai a nominarlo: non sia mai si faccia politica in modo trasparente
- ventisette.info

- 23 set
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Villa Durini, scenario perfetto per un noir amministrativo di provincia: c’è un assessore, ma non si può dire. C’è una scelta, ma guai a confermarla. Sembra la trama di un giallo ambientato tra le siepi ben potate di un comune lombardo… e invece è solo la politica secondo Fabiana Ermoni, sindaco di Gorla Minore.

Sia chiaro, nessuno pretende effetti speciali. Ma almeno il nome. Un nome. Un cognome. Un volto. Anche perché, se l’assessore c’è, allora sarebbe anche carino farlo sapere a quei cittadini che ancora credono che l'amministrazione pubblica non sia un club esclusivo con ingressi riservati.
Il mistero dell’assessore invisibile
A generare questo buco di potere in giunta sono state le dimissioni (vere, ufficiali, mica misteriose) di Stefania Rossetti, che ha lasciato il suo posto con le relative deleghe sul groppone della sindaca. Roba che in un paese normale porterebbe a una rapida sostituzione. E invece, qui si va avanti a colpi di "forse", "pare", "si dice".
Il nome più gettonato? Graziano Cortesi. L'alternativa? Katia Dell’Aquila. La scelta? Pare fatta. Ma ufficializzarla? Troppo facile. Troppo lineare. Troppo… da buonsenso amministrativo.
No, qui si preferisce la suspense. Forse per evitare scontri interni, forse per non scoprire le carte, o forse – e diciamolo – perché quando il potere è poco e tutto giocato sul controllo, anche la nomina di un assessore può diventare una partita a Risiko.
Politica trasparente? Solo se conviene
Chi ha detto che in democrazia i cittadini devono sapere? Qui vige la regola aurea del "ve lo diciamo quando vogliamo noi" – con buona pace della trasparenza, dell’efficienza e della fiducia nelle istituzioni.
Nel frattempo, la sindaca Ermoni ha tenuto tutto per sé, gestendo da sola deleghe e decisioni. Per spirito di sacrificio? Mah. Diciamo che a volte accentrare è più comodo che delegare. E poi, quando si governa con pochi voti e tanti equilibri precari, meglio stringere le redini. Il pluralismo può aspettare.
Conclusione (amara): il paese aspetta, il potere cincischia
Mentre la politica locale gioca a Cluedo con la giunta, Gorla Minore aspetta. Aspetta un assessore, una comunicazione ufficiale, un briciolo di chiarezza.
Nel frattempo, magari qualcuno si starà chiedendo: “Ma se gestiscono così la nomina di un assessore, come gestiranno le cose serie?”
Spoiler: la risposta è nella domanda.


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